Catanzaro: Legautonomie, rapporto sulle intimidazioni nel 2011

Sono stati 103 gli atti intimidatori compiuti nel 2011 in Calabria ai danni di amministratori locali. Un dato, purtroppo, in linea con quello del 2010, quando se ne registrarono 106. Dal 2000 ad oggi le intimidazioni sono state ben 966. Tutto questo emerge dal Rapporto sulla Sicurezza degli Amministratori di Legautonomie Calabria, presentato a Catanzaro. Dal rapporto emerge che la punta massima di atti intimidatori è stata registrata tra aprile e maggio, coincidente, come già accaduto, con una tornata di elezioni amministrative. Il maggior numero di episodi si sono verificati nei comuni della provincia di Reggio Calabria, ma è significativo anche quest’anno il dato del crotonese, che è la più piccola provincia, con appena 27 comuni. Complessivamente gli episodi hanno interessato 68 diversi comuni. I più bersagliati dalle intimidazioni sono stati i sindaci e poi i consiglieri comunali. Nel 10% dei casi sono state prese di mira strutture e beni comunali e nell’8% amministratori regionali. Lo scorso anno sono anche aumentati i danneggiamenti, gli incendi di autovetture e le aggressioni.

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Cosenza: tre arresti per traffico di stupefacenti

La loro roccaforte era nel quartiere di San Vito. Da lì si partiva per lo spaccio, almeno due o tre volte alla settimana. Lo smercio riguardava eroina e cocaina, che venivano cedute soprattutto a giovani, tra cui due studenti universitari che hanno deciso di collaborare con le forze dell’ordine. Ma molti altri si sono rifiutati di farlo, è stato sottolineato in conferenza stampa. Dopo sei mesi d’indagine, sono finiti in manette in tre, tutti appartenenti al cosiddetto “clan degli zingari”. Si tratta di Marco Abbruzzese, 21 anni, detto “Struzzo” (da cui il nome dell’operazione, denominata “Bipede”), Francesco Bevilacqua, 34 anni, e Alessandro Morrone, 23 anni. La loro cattura ha consentito di fare luce su almeno due anni di spaccio di droga in città. Il Procuratore Airoma ha sottolineato che non si faranno sconti a nessuno, nel campo dello spaccio degli stupefacenti.

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Paola: Procura, statua San Francesco rimossa non sarebbe reato

“Non sono stati svitati i supporti, ma la statua e’ stata violentemente strappata dalla sua sede, ce ne sono le tracce”. Lo dice Bruno Giordano, il Procuratore della Repubblica di Paola (Cosenza), che ha sentito i sommozzatzori dei carabinieri di Messina che ieri si sono immersi nel mare antistante la cittadina del tirreno cosentino, per una prima ispezione del fondale. E’ qui che era posta la statua sottomarina di San Francesco di Paola, scomparsa alla fine di dicembre. Le risultanze delle prime ispezioni “ufficiali”, dopo quelle, numerose, effettuate dal Gruppo Subacqueo Paolano, avvalorerebbero quindi la tesi dell’asportazione accidentale del manufatto e non quella di un furto. Sarebbe dunque stato un peschereccio a portarsela via, per sbaglio, con la sua rete a strascico, che comunque e’ illegale. Giordano dice di piu’. “Non sarebbe un furto: se l’hanno strappata dal fondo e poi abbandonata, inconsapevolmente, si tratterebbe solo di danneggiamento colposo, ma questo non e’ un reato. Ci da’ solo il presupposto per un’azione risarcitoria da parte degli aventi diritto. Ma non e’ un reato”, afferma il procuratore di Paola. Che conferma pure che, se si trattasse di un peschereccio d’altura, questo dovrebbe avere anche un transponder satellitare che comunica alle Capitanerie di Porto la sua posizione, per ricostruirne la rotta in ogni momento. Ma i transponder si possono anche spegnere. Le ricerche sono continuate anche oggi, da parte dei sub del Gruppo Subacqueo Paolano, senza alcun esito, purtroppo. Domani si prevede una giornata di riposo. Sono otto giorni che, con qualunque condizione del mare, i sub dell’associazione, che sono stati anche i promotori della posa della statua sul fondale, si stanno immergendo senza sosta.

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Cosenza: Provincia, Stati Generali delle Minoranze Linguistiche

Una riunione congiunta tra rappresentanti delle Province di Cosenza, di Crotone e di Catanzaro si è tenuta presso la sede della Provincia di Cosenza. Presenti decine di sindaci e assessori dei comuni di minoranza arbereshe ed occitana. L’incontro è stato voluto per realizzare un coordinamento comune contro la decisione che vede le minoranze rischiare di perdere i fondi previsti dalla legge per le “Minoranze Linguistiche ed Etnoantropologiche della Calabria”. E questo perchè 16 nuovi comuni del reggino sono stati inclusi nella lista delle minoranze grecaniche. La nuova distribuzione dei fondi penalizzerebbe, e molto, le aree arbereshe ed occitane dei territori del cosentino, del crotonese e del catanzarese. Che annunciano una dura battaglia.

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Cosenza: il concerto dei Camera 237 e degli Ogun Ferraille

Un concerto rock per chiudere la fase natalizia delle Buone Feste Cosentine, il ricco cartellone d’intrattenimento che però proseguirà, per volontà dell’Amministrazione comunale. Al cinema Italia, o meglio al teatro “Aroldo Tieri”, si è tenuta una grande esibizione di puro rock alternativo, teso a valorizzare i gruppi di casa nostra. Sul palco i Camera 237, con i loro suoni molto sostenuti e che stanno per presentare un nuovo video. Ma ci sono stati anche gli Ogun Ferraille, con i loro suoni particolarmente distorti. Plausi da più parti per la scelta di dare spazio anche a questo tipo di musica.

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