Solo qualche minuto di ritardo per Papa Francesco, alla sua prima tappa calabrese: il carcere di Castrovillari. Ritardo che poi, nel corso della giornata, sarà comunque ampiamente recuperato. E’ tanta la gente che lo accoglie davanti alla casa di pena. C’è anche il vescovo di Cassano, Mons. Nunzio Galantino, che è l’artefice di questa giornata memorabile per la Calabria. Papa Francesco stringe mani, carezza i bambini, sorride e scherza. Poi l’incontro con i detenuti. Tra questi anche i parenti del piccolo Cocò, trucidato dalla ‘ndrangheta. “Prego sempre per lui”, ha detto il pontefice. Un veloce volo in elicottero lo porta poi a Cassano. Qui gli appuntamenti sono diversi e serrati, anche con gli ammalati e con i poveri della diocesi. Poi l’ultima grande meta: la piana di Sibari, dove ad attenderlo ci sono più di centomila persone. Una platea sterminata, alla quale Papa Francesco si rivolge per la sua invettiva contro la ‘ndrangheta. Il resto è fede. Ma anche colori, gioia, partecipazione. Questa è davvero una giornata che ricorderemo. Per un evento bellissimo. E anche ben gestito.
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