Changzhou: Sofia, la ragazza cosentina che studia in Cina

L’incontro è toccante: madre e figlia non si vedono da 7 mesi. E per fortuna che c’è internet. Ma vedersi di persona è tutta un’altra cosa. La ragazza è Sofia Tarasi, in Cina per il progetto Intercultura, che prevede uno scambio culturale tra ragazzi di tutte le nazioni. E così lei, cosentina, 17 anni, studentessa del Liceo Scientifico “Enrico Fermi”, ha scelto di fare il grande passo e di vivere e studiare, per dieci lunghi mesi, a Changzhou, sulla costa orientale della Cina. Per intenderci, siamo dalle parti di Shangai. E per i cinesi, con i suoi sei milioni di abitanti, e anche una centrale nucleare, questa è una piccola città. Precisiamo che qui funziona tutto, con servizi efficienti e puntuali. Magari sconti un po’ di non poterti collegare a Youtube, Facebook o Twitter, che in Cina sono oscurati. Ma la scuola è eccellente, e ci dicono che questa non è neanche la migliore. Grandi spazi, belle strutture. E sono gli stessi studenti che devono tenerla pulita. Questa è la mensa. Ecco la biblioteca. Le aule. Il laghetto. La città è moderna e dall’aspetto occidentale. Ma è lo stesso complicata, un’esperienza del genere. I genitori di Sofia, Candida Mastroianni, medico oncologo, e Pietro Tarasi, imprenditore agricolo, non hanno proprio preso bene la decisione di voler andare così lontano. E’ stata dura. Ma poi, proprio per dare alla figlia uno strumento culturale importante per il suo futuro, hanno deciso di accontentarla. E Sofia oggi è soddisfatta. Parlava già inglese e spagnolo. E adesso conosce anche il cinese. E le culture orientali. Davvero non male, per una diciassettenne.

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