Cosenza: Ance, la crisi edilizia non è affatto finita

La crisi nel campo dell’edilizia è fortissima, e ben lungi dal terminare. Il grido d’allarme è della Sezione Edile Ance di Confindustria Cosenza. Ormai le imprese che operano nel settore sono allo stremo e sembrano destinate alla scomparsa, dice l’Associazione dei Costruttori. I numeri parlano chiaro: la riduzione del numero di imprese operanti nel settore è evidenziata dal saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni, pari al 3,1% del totale delle imprese attive all’inizio del 2013. Parallelamente alla diminuzione di imprese attive, si registra un ulteriore calo di addetti nella filiera, pari al 10,9% nei primi nove mesi del 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012. Il raffronto con i primi nove mesi del 2008 è addirittura catastrofico: il crollo di occupati si attesta sul 37,2%. “I dati sono quasi da bollettino di guerra”, dice il Presidente di Ance Cosenza, Giovan Battista Perciaccante. Che denuncia come, ancora oggi, rispetto alle procedure di aggiudicazione dei pochi lavori messi a gara, alcuni enti appaltanti adottano procedure a dir poco discutibili. Secondo l’Ance, si tratta di “procedure tese ad aumentare a dismisura il loro potere discrezionale e ad indurre un effetto di scoraggiamento alla partecipazione alle gare da parte delle imprese, anche sotto forma di “balzelli” ed ostacoli vari”. I costruttori chiedono quindi l’istituzione della Stazione Unica Appaltante provinciale, che possa garantire bandi che abbiano indirizzi uniformi e la giusta trasparenza.

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