Questo mare, il nostro mare, il Mar Jonio, rischia di perdere la sua straordinaria bellezza. A causa di possibili trivellazioni alla ricerca di idrocarburi. Trivellazioni che prevedono anche la costruzione di impianti sulla costa. In vista del referendum abrogativo sullo stesso argomento, fissato per il 17 aprile, la Provincia di Cosenza prende posizione, fermamente, contro queste trivellazioni. Il vice presidente della Provincia, Franco Bruno, ha firmato una disposizione con la quale vengono presentate osservazioni alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale inerente il progetto di perforazione di un pozzo esplorativo nel territorio di Cassano Ionio, opponendosi, in sostanza, alla realizzazione dell’intervento. Ci sono notevoli preoccupazioni sul piano ambientale e turistico, come si precisa dalla Provincia di Cosenza, per le possibili pesanti ricadute socio-economiche. L’intervento prevede la realizzazione, a ridosso dei Laghi di Sibari e nelle immediate vicinanze del noto villaggio turistico, di un impianto industriale per la realizzazione di un pozzo sub-orizzontale della lunghezza di circa 4.000 metri, finalizzato alla ricerca, ed eventuale estrazione, di idrocarburi da un bacino off-shore nel mare Ionio. Ma Bruno sottolinea che l’impianto si colloca in una zona ad altissima valenza turistica, rinomata non solo a livello nazionale ma anche internazionale, con numerose strutture ricettive che sono fonte di sostentamento per gran parte della popolazione. E questo è anche il maggior comprensorio agricolo e zootecnico della provincia, con produzioni di altissima qualità che sostengono l’economia del territorio. Il vice presidente della Provincia osserva anche che la Piana di Sibari è caratterizzata da un complesso ed articolato assetto idrogeologico. E c’è di più: il previsto insediamento industriale si colloca proprio nella ben nota area archeologica di Sibari, sito di rilievo mondiale e dove ancora ci sono scavi in corso. Nel dispositivo presidenziale si sottolinea anche che la Provincia di Cosenza ha promosso il contratto di fiume Crati, che comprende anche la foce, proprio per programmare la realizzazione di interventi ambientalmente sostenibili e che l’Ente ha aderito al protocollo d’intesa per la costituzione del partenariato di progetto per la riserva mondiale della biosfera, denominato “Riserva Area MAB Sila”, promosso dall’Unesco. Per tutte queste ragioni, che puntano alla salvaguardia ambientale dell’area e alla protezione dei comparti che sostengono l’economia locale, la Provincia di Cosenza si oppone alla realizzazione del pozzo esplorativo, trasmettendo subito le sue osservazioni al Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare.
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