Roma: Istat, Calabria penultima per ricchezza e ultima per redditi
Diffusi i dati Istat relativi ai conti economici regionali. La provincia autonoma di Bolzano è la più ricca d’Italia, in testa nella classifica per Pil per abitante, con un dato che nel 2012 si è attestato a 37.316 euro. E’ più del doppio del valore calabrese, che si ferma a quota 16.575 euro. La Calabria è penultima in Italia: solo la Campania fa peggio, staccata di 20.947 euro dai più ricchi. Si evince che tutti i settori calabresi sono in affanno, con il segno meno che si fa più marcato nell’ambito dei servizi. Dall’analisi dell’Istat emerge anche che tutte le regioni hanno avuto una contrazione del Pil. Ma se la contrazione di Bolzano è stata pari allo 0,7% e quella della Toscana all’1,9%, quella della Sicilia ha toccato addirittura quota 3,8%, mentre in Calabria si è registrato un calo del 3,2%. Alle spalle di Bolzano, sul podio del prodotto interno lordo per abitante salgono Valle d’Aosta e Lombardia. E proprio i lavoratori dipendenti lombardi sono quelli che hanno ottenuto redditi più alti: 43.140 euro in media, contro i 31.051 euro dei calabresi, ultimi in Italia. Si riducono poi, in generale, le opportunità di lavoro, con effetti più marcati nel settore dei servizi. Si registra una contrazione della spesa per consumi finali delle famiglie, che in Calabria ha raggiunto il -4%. A livello nazionale, tra il 2009 e il 2012 si è registrato un calo del Pil dello 0,4%, accompagnato da una diminuzione del 2% dell’input di lavoro (in termini di unità standard di lavoro) e una contrazione del 2,7% dei consumi delle famiglie. L’area del Paese che ha manifestato i risultati più negativi è il Mezzogiorno, con una diminuzione del Pil del 3,8%, dell’occupazione del 3,4% e dei consumi del 4,6%. Anche nel Centro si registrano cali generalizzati, ma di intensità più contenuta: nel triennio il Pil è diminuito dell’1,2%, l’occupazione del 2,2% e i consumi del 2,4%. Nello stesso periodo, le regioni del Nord segnano invece una dinamica del Pil lievemente positiva, con una crescita dell’1,8% nel Nord-Ovest e dello 0,9% nel Nord-Est. Tuttavia l’occupazione evidenzia risultati negativi, con un calo più marcato nel Nord-Ovest (-1,5%) rispetto al Nord-Est (-0,8%). Anche per i consumi si registra una diminuzione dell’1,3 nel Nord-Ovest e del 2,4% nel Nord-Est.