Saline Joniche: Governo Monti, sì alla centrale a carbone

Le istituzioni locali sono contrarie, ma il Governo Monti ha detto sì alla centrale a carbone di Saline Joniche. Un progetto moderno, che farà sorgere un impianto di ultima generazione nel sito dell’ex liquichimica di Saline Joniche, frazione di Montebello Jonico. Non ci sarà alcun inquinamento e anzi la nuova centrale consentirà l’attivazione proficua di un indotto importante per l’economia locale. Si va nella direzione della piena sostenibilità, che garantisce il minimo impatto di emissioni e pulviscolo, anche se, si ammette, non ci sarà un’assenza totale di immissione nell’aria di sostanze sospette. Però il progetto prevede giardini d’estate, aree verdi e un porto turistico. Questo si dice da Roma. Ma nel reggino non la pensano proprio così. Legambiente già tuona contro questo fronte pro centrale che si origina dalla capitale e passa per la società di gestione, che ha le leve di comando in Svizzera, ed auspica una reazione ferma e risoluta di tutta la Calabria, in tutte le sue componenti, da quelle istituzionali a quelle popolari. La Regione ha già rimarcato il suo no al progetto, ed assicura che i cittadini avranno l’ultima parola. I Comuni reggini coinvolti attendono di conoscere le motivazioni esatte del decreto del consiglio dei Ministri, per comprendere cosa è stato deciso nei dettagli e perchè. La scelta è, come sempre, tra qualche posto di lavoro e il rischio per la salute.

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