Catanzaro: processo appello Why Not, raffica di prescrizioni

Una raffica di prescrizioni, due condanne ridotte e quattro conferme di assoluzione: è la sentenza emessa dai giudici della Corte d’Appello di Catanzaro nei confronti di 13 imputati nel processo “Why Not”, sui presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici. Le due condanne ridotte riguardano Rosalia Marasco (un anno) e Giancarlo Franzè (due anni). Confermata l’assoluzione dei consiglieri regionali Nicola Adamo ed Ennio Morrone e di Franco Morelli ed Aldo Curto. Il processo di primo grado, che vedeva imputate 26 persone, si era concluso il 31 luglio del 2012 con nove condanne a pene variabili dai 3 anni e 6 mesi ad otto mesi di reclusione, nove assoluzioni e con il non luogo a procedere per altri otto imputati per la prescrizione dei reati contestati. Il 14 novembre scorso i sostituti procuratori generali Massimo Lia ed Eugenio Facciolla avevano chiesto la condanna delle persone assolte ed una serie di conferme della sentenza di primo grado. I giudici hanno deciso il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Michele Montagnese (un anno in primo grado), Filomeno Pometti (un anno), Michelangelo Spataro (un anno), Antonio Gargano (un anno e 6 mesi), Domenico Basile (8 mesi), Rosario Calvano (8 mesi) e Dioniso Gallo (8 mesi). Con la sentenza di secondo grado è stato deciso anche il risarcimento nei confronti della Regione Calabria e della Fincalabra della somma di 2.500 euro ciascuna.

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