Cosenza: crolla il mercato delle case in Calabria, reggono Cs e Cz
Nel secondo semestre del 2011 il mercato immobiliare dei capoluoghi di provincia calabresi ha fatto segnare un forte calo, con un decremento del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2010. A questo dato negativo si accompagna, invece, un rilancio significativo dei comuni minori, che toccano quota +6,6% rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Agenzia del Territorio sull’andamento del settore residenziale nel secondo semestre del 2011. I centri minori, in particolare, hanno espresso volumi di scambio circa 4 volte superiori a quelli registrati nello stesso periodo dai capoluoghi, permettendo all’intero mercato regionale di evidenziare ritmi di crescita superiori al dato nazionale. Il mercato residenziale della regione segna, infatti, nel secondo semestre 2011 una variazione positiva tendenziale, rispetto al corrispondente semestre del 2010, del +4,2%, quasi 5 volte la variazione tendenziale registrata a livello nazionale (+0,9%). Spicca, tra i capoluoghi, la vertiginosa ”caduta” di Crotone, che riesce a fare peggio di quanto rilevato nel primo semestre 2011 (-37,0% contro -31,3%), incrementando la performance negativa di circa 600 punti base. Vibo, invece, contiene sensibilmente le perdite, attestandosi a quota -13,4% contro il -36,9% rilevato nel primo semestre 2011. A perdere sul mercato dei capoluoghi e’ anche la citta’ di Reggio, con un contenuto -1,6%, mentre vedono sensibilmente accresciute le proprie quote le citta’ di Catanzaro (+4,5%) e di Cosenza, regina della classifica con ritmo di crescita a due cifre (+18,6%). Su base provinciale spicca il +6,5% di Vibo, mentre si attestano su piu’ modeste crescite Cosenza (+2,2%) e Reggio (+0,8%); Crotone e Catanzaro si allineano perfettamente al dato nazionale (stabile; 0,0%). In termini complessivi, il principale mercato regionale continua a rimanere la provincia di Cosenza (44,8%), mentre la citta’ dello Stretto si conferma sempre primo capoluogo per dimensione del mercato delle abitazioni (37% circa dei movimenti dei cinque).