Cosenza: la raccolta differenziata sta funzionando

La proroga del mandato al Commissario per l’emergenza rifiuti, Vincenzo Speranza, ha riproposto tutti i dubbi sui 16 anni di una gestione commissariale che si è contraddistinta per i costi elevatissimi: oltre 1 miliardo di euro a fronte di nessun risultato prodotto. L’emergenza rifiuti, in Calabria è diventata gravissima e allarmante. Quasi tutte le città sono invase da tonnellate di spazzatura, con picchi elevatissimi in alcune aree, come ad esempio Corigliano Calabro, la cui situazione è aggravata ancora di più dall’assenza di un governo politico. In Calabria si producono oltre 800.000 tonnellate di rifiuti all’anno, le discariche censite sono 15 ma quasi tutte al collasso. Il conferimento dei rifiuti in eccesso viene portato in Puglia, con un costo di 170 euro a tonnellata. La raccolta differenziata resta l’unica strada da seguire. L’obiettivo della Regione Calabria in tema di gestione dei rifiuti, oltre alla prioriorità di ridurne la quantità, era quello di affrontare il problema in modo più organico e completo, ponendosi traguardi precisi da raggiungere con la raccolta differenziata che al 31 dicembre 2012 doveva essere del 65%. L’obiettivo è stato completamente disatteso: infatti, secondo recenti stime dell’Arpacal, la media della raccolta differenziata in Calabria non arriva neanche al 12% e nelle città calabresi continuano ad accumularsi pericolosamente rifiuti indifferenziati. Situazione diversa nella città di Cosenza, che sta cercando di modificare un modello culturale partendo dalle famiglie. In alcune zone della città bruzia è in atto, con buoni risultati, la raccolta differenziata, grazie anche al servizio porta a porta svolto da Ecologia Oggi e ad un’efficace campagna di sensibilizzazione. Comunque, in Calabria, oltre all’obiettivo della raccolta differenziata, bisognerebbe programmare il complessivo ciclo dei rifiuti su scala regionale, provinciale e locale, realizzare nuovi e più efficienti impianti di selezione, sistemare, attraverso una manutenzione costante, gli impianti esistenti. Intanto, nell’immediato, rispetto ad un’emergenza ormai insopportabile, dovrebbero essere utilizzate, senza barriere di campanili, le discariche esistenti e messe in funzione quelle già autorizzate e pronte.

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