Cosenza: presentato il Rapporto sull’Economia Calabrese

Il Rapporto sull’Economia calabrese nel 2010 arriva come una doccia fredda, quando invece si sperava in qualche buona nuova. Se la crisi è sentita in Italia, in Calabria si soffre ancora di più: nel 2010 i dati parlano di 573.000 occupati, 13.000 in meno rispetto al 2009. In Calabria la disoccupazione è aumentata del 3,5%. L’unica classe di età dove c’è stato un incremento dell’occupazione è quella degli adulti tra i 55 e 64 anni, con 6.000 unità in più. Ma veniamo ai numeri della crisi: il settore industriale risente maggiormente della congiuntura negativa e si perdono 8.000 addetti, cioè quasi il 7%. Per quanto riguarda il terziario, il commercio registra una diminuzione del valore delle vendite dello 0,8% e cala anche la piccola e media distribuzione. Si registra anche un calo delle presenze turistiche: -2,3%. Solo nel settore agricolo il valore aggiunto a prezzi costanti, fortemente condizionato dalle produzioni olivicole, è risultato in leggero aumento nel 2010 (+0,5%). Benino il comparto agrumicolo, ma in affanno le coltivazioni di patate, pesche e pomodori. Giù anche tutta la produzione di carni, ad eccezione del pollame. Crescono i prestiti per l’acquisto di abitazioni e anche, ma solo dello 0,6%, le esportazioni in generale. Le ore concesse di cassa integrazione sono quasi raddoppiate nel 2010 e la maggior parte sono concentrate nei settori del commercio e dell’edilizia. La situazione è quindi devastante, inutile negarlo. Non resta che inventarsi qualche soluzione. E anche velocemente.

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