Gioia Tauro: il rigassificatore si farà, nonostante le proteste

Il rigassificatore si farà: lo ha deciso il Comitato portuale di Gioia Tauro, che ha approvato la richiesta di concessione demaniale presentata dalla società LNG Medgas Terminal, che realizzerà l’opera in un’area di 46 ettari. A nulla sono valse le tante proteste di cittadini, movimenti, associazioni e alcuni partiti, tra cui il Movimento 5 Stelle, Pd e Sel. Il 6 marzo scorso la riunione fu fatta saltare, ma adesso i manifestanti sono stati tenuti a debita distanza dal luogo dell’incontro. Qualche sindaco si astiene dal prendere posizione. Ma tanti altri esprimono apertamente il loro dissenso su un’opera che giudicano inutile e anche pericolosa. La società che dovrà costruire e gestire l’impianto, la LNG Medgas Terminal, rassicura, con un comunicato, la popolazione: “la progettazione esecutiva del rigassificatore”, si legge nella nota, “fornirà alla popolazione locale e al territorio le più ampie garanzie di sicurezza e compatibilità ambientale”. Il governo ha previsto per quest’opera, che dovrebbe essere pronta nel 2018, uno stanziamento di più di un miliardo di euro.

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