IL VIDEO RELATIVO A QUESTO SERVIZIO E’ STATO OSCURATO SU DISPOSIZIONE DELLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI REGGIO CALABRIA.
Se voleva scatenare un terremoto, c’è riuscito. Antonino Lo Giudice, detto “il nano”, scomparso da mercoledì dalla sua abitazione, in una località protetta, non è stato rapito. Ma, anzi, la sua sparizione farebbe parte di una precisa strategia per delegittimare la magistratura reggina. Lo Giudice ha fatto recapitare una lettera ed un video ad alcuni avvocati. E nel video mostra come avrebbe spedito delle false missive ai giudici. Proprio su loro indicazione. Una cosa che sarebbe gravissima, se provata. Nella lettera, il pentito scrive poi di voler ritrattare tutte le accuse mosse contro di lui. E a dire il vero sono quasi tutte auto-accuse. Il “nano” aveva detto di essere stato, nel 2010, l’artefice degli attentati contro la Procura Generale di Reggio e la casa del procuratore generale Di Landro. Vicende ancora poco chiare. E sarebbe stato anche l’autore dell’intimidazione all’allora Procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone, al quale fu fatto ritrovare un bazooka a pochi metri dall’ufficio. Ma ora Lo Giudice ritratta. E dice che le sue dichiarazioni sarebbero frutto “di pressioni di alcuni magistrati della Dda”. Una vera tegola per il Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho. La vicenda rischia di sollevare polveroni su processi passati e procedimenti in corso.