Rosarno: la Coca Cola non vuole gli agrumi della Piana di Gioia Tauro

La Coca Cola ha disdetto un contratto con un’azienda di Rosarno che trasforma gli agrumi. La multinazionale acquista i frutti della piana di Gioia Tauro per la realizzazione dell’aranciata Fanta. La rescissione è avvenuta a seguito della pubblicazione, sul quotidiano inglese Independent, di un’inchiesta sullo sfruttamento degli immigrati, impegnati nella raccolta agrumicola. A questo ha fatto seguito una dichiarazione di Don Pino De Masi, responsabile dell’associazione Libera nella piana di Gioia. “Bisogna boicottare tutte le multinazionali che sfruttano le situazioni di emarginazione”, ha detto Don Pino, auspicando che quella di quest’anno sia l’ultima stagione in cui si sono registrati episodi di sfruttamento. Due anni fa a Rosarno, proprio per le condizioni di precarietà in cui vivono gli immigrati impiegati nella raccolta degli agrumi, ci fu una rivolta dei lavoratori stranieri, con decine di feriti. Ma “il vero problema sulla produzione degli agrumi è che gli agricoltori non raccolgono il prodotto perchè il prezzo è troppo basso”, ha detto invece il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi. Si parla di soli 7 centesimi al chilo, quando il prezzo giusto sarebbe più del doppio. “Questa situazione ha quindi provocato un impoverimento di tutto il settore ed è ovvio che a risentirne sono anche i lavoratori”, ribatte il sindaco, secondo la quale dopo il danno, arriverebbe anche la beffa se adesso la Coca Cola davvero rinunciasse ad acquistare gli agrumi della piana. Il Presidente regionale della Coldiretti, Pietro Molinaro, parla intanto di ritorsione della multinazionale, che purtroppo potrebbe davvero mettere a rischio la già fragile economia locale.

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