Rossano: treno travolge furgone, ancora nessun indagato

Quello che resta, adesso, è qualche mazzo di fiori e dei lumini, appoggiati al maledetto cancello nei pressi del quale, sabato sera, era fermo il furgoncino con a bordo sei romeni, di ritorno da una giornata di lavoro nei campi di clementine. Uno di loro, e non due, come si era detto nell’immediato, era sceso per aprire il cancello, che risultava chiuso da tre lucchetti. Forse non se lo aspettavano, i romeni, che quel varco che avevano già utilizzato tante volte, fosse chiuso, come peraltro vuole la legge. E così hanno perso del tempo, fermi sui binari, a quanto pare. Intanto è arrivato il treno. Chissà se lo avranno visto o sentito o se tutto è capitato senza che neanche se ne accorgessero. Il treno ha preso in pieno il mezzo e lo ha trascinato per almeno 500 metri, dilaniando la carrozzeria e i corpi dei sei romeni, tra cui tre donne. La più giovane aveva solo 19 anni. Il più vecchio 41. Erano tutti assunti regolarmente ed erano arrivati in Calabria da un mese, per lavorare nei campi. Tra di loro c’era anche una coppia di fidanzati. La procura deve anche chiarire se il treno viaggiasse con le luci anteriori accese e in perfetto stato. Particolare non irrilevante, visto che lo scontro è avvenuto quando era ormai buio. I familiari delle vittime hanno espresso la volontà di celebrare i funerali in Romania ed attendono dunque la conclusione degli accertamenti medico-legali per la consegna delle salme.

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