Tropea: si discute della tassa di soggiorno

Le riunioni e gli incontri si susseguono. Ma l’amministrazione comunale sembra essere decisa: a Tropea bisogna introdurre una tassa di soggiorno per i turisti. Il progetto non va giù però alle associazioni dei commercianti e dei gestori delle attività ricettive, che vedono a rischio l’incremento delle presenze nella cittadina, nota come “La Perla della Calabria”. In realtà si tratta solo di un modo per battere cassa, dicono gli imprenditori, in un momento di vacche magre. Dal Municipio invece si ribatte che si tratta di una politica in linea con quanto fatto già da altri grandi centri turistici, come Capri o Taormina. Che hanno tanto da offrire ai turisti proprio perchè hanno più denaro da investire nelle strutture e nei servizi. Il problema è sempre quello: come investire per rendere più appetibile la località balneare. Solo che si tratta del classico cane che si mangia la coda: deliberare l’introduzione di una tassa di soggiorno potrebbe voler dire scoraggiare l’interesse dei grandi tour operator. E quindi veder decrescere l’affluenza dei turisti a Tropea. La cura potrebbe allora essere peggiore della malattia.

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