Verbicaro: il rito arcaico dei Vattienti

In Calabria, sono tante le manifestazioni legate ai riti della Settimana Santa. Di grande impatto emotivo è sicuramente il rito dei Vattienti, praticato a Verbicaro. Si inizia in una piccola cantina, dove un gruppo di uomini, dopo aver mangiato e bevuto, si schiaffeggia sulle gambe e poi si colpisce con il cosiddetto “cardillo”. Quando le gambe sono coperte di sangue, i Vattienti iniziano a correre per le strade del paese, con le mani incrociate sul petto. La rappresentazione, che affonda le sue origini in tempi remoti (le prime notizie certe, infatti, risalgono al 1473), si consuma con la speranza di espiare le proprie colpe attraverso il sacrificio estremo del sangue. I penitenti si battono a sangue lungo le strade del centro storico e versano sulle ferite il vino, per impedire la coagulazione del sangue ma anche in ricordo della mistura che i soldati romani diedero da bere al Cristo sulla Croce. I flagellanti fanno tre giri del paese, fermandosi davanti alle chiese ed alle edicole sacre, fino ad arrivare davanti alla Chiesa Madre, dove finisce la corsa e cadono in ginocchio. L’effusione del sangue è una sorta di risarcimento di quello versato da Gesù Cristo per la salvezza dell’Umanità. Nel corso degli anni, la Chiesa ha cercato di impedire questo rito, considerato, sotto molti aspetti, pagano. Ma la tradizione è ormai fortemente radicata e continua anno dopo anno a ripetersi e ad attrarre numerosi visitatori provenienti da ogni parte d’Italia.

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