L’acqua proveniente dalla diga dell’Alaco veniva immessa nella rete idrica dell’acquedotto senza essere prima depurata. Hanno scoperto questo i Nas dei Carabinieri e gli uomini del Corpo Forestale, che hanno sequestrato l’invaso e l’intero acquedotto, che serve un bacino di almeno 200.000 abitanti. Sigilli anche a 57 apparati idrici (tra serbatoi, sorgenti, pozzi e partitori) tutti facenti parte della rete dell’acquedotto e dislocati sul territorio delle province di Catanzaro e Vibo Valentia. Le indagini, coordinate dalla Procura di Vibo, hanno coinvolto 26 persone, tra dirigenti e tecnici della società di gestione del servizio idrico, responsabili delle Aziende Sanitarie Provinciali, dirigenti regionali e dell’Arpacal e i sindaci di alcuni comuni. Tra questi, il neo sindaco eletto di Catanzaro, che è il Presidente della Sorical, Sergio Abramo. Ma anche il sindaco di Vibo Valentia, Nicola D’Agostino, ed il suo predecessore Franco Sammarco. I reati che vengono contestati sono, a vario titolo, inadempienza del contratto di pubblica fornitura, avvelenamento colposo di acque, interruzione di pubblico servizio, omissione in atti d’ufficio e falso. Tutto è partito dalle denunce che, due anni fa, hanno presentato alcuni cittadini, stanchi di vedere uscire dai loro rubinetti acqua scura e di cattivo odore. La Procura ha accertato che in un anno era stato effettuato un solo controllo chimico dell’acqua. Ma invece, per legge, bisogna farne almeno uno al mese.
Mag 17 2012
Vibo Valentia: acqua inquinata, sequestrato l’acquedotto dell’Alaco
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