Cosenza: Provincia, si punta agli investimenti

La Provincia di Cosenza punta agli investimenti. E lo fa per risollevare il territorio dalla crisi economica. In conferenza stampa, il Presidente, Mario Oliverio, ha reso note le cifre impegnate: si tratta di più di 412 milioni di euro, ripartiti soprattutto tra viabilità, edilizia scolastica ed edilizia sportiva. Ma la Provincia di Cosenza ha un altro primato, che la rende davvero virtuosa: quello di saldare le fatture in tempi record. Lo dice non senza soddisfazione il Presidente Oliverio, che ritiene così di rispettare davvero l’operato delle imprese appaltatrici di lavori.

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Rende: come contrastare la ‘ndrangheta, incontro all’Unical

“Contrastare la ‘ndrangheta” è il tema dell’incontro organizzato dalla Facoltà di Lettere dell’Unical e dal Museo della ‘ndrangheta. Invitato d’onore il Procuratore Capo della DDA di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, che ha parlato ai giovani delle strategie e dello stato dell’arte della lotta alla criminalità organizzata. Pignatone ha anche fatto un accenno a presunti dissapori che si sarebbero registrati all’interno della Procura di Reggio Calabria. Negandone con decisione anche la sola esistenza.

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Cosenza: la Marcia della Pace

L’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano ha organizzato la Marcia e la Veglia di preghiera per la Pace. Il tema di quest’anno: “Educare i giovani alla giustizia e alla Pace”. Il lungo corteo, al quale hanno partecipato numerosi rappresentanti delle istituzioni, autorità civili e militari, si è snodato da Piazza XI Settembre verso la chiesa di San Nicola, dove l’Arcivescovo, monsignor Salvatore Nunnari, ha presieduto una veglia di preghiera. A conclusione della veglia, l’Arcivescovo ha consegnato ai politici la lettera pastorale dal titolo “La politica: un servizio all’Uomo”.

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Dasà: incarica privato di esumare resti defunti, ritrovati in un campo

Si era rivolta ad un privato per esumare i resti dei genitori per tumularli nella cappella di famiglia. Ma l’uomo, invece di adempiere al compito per il quale ha ricevuto una cospicua somma di denaro, ha disperso i resti in una campagna. La vicenda, avvenuta a Dasa’, nel Vibonese, e’ stata scoperta dai Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno. L’autore, B.D. 50 anni, gia’ noto alle forze dell’ordine, rischia la denuncia per vilipendio di tombe e di cadavere. Le indagini sono cominciate dopo il ritrovamento, in uno spiazzo vicino ad una strada interpoderale, di resti di ossa umane, frammenti di materiale in legno e di marmo con iscrizioni parziali di nomi e cognomi di persone defunte. I Carabinieri hanno cosi’ scoperto che i resti appartenevano a due coniugi morti nel ’74 e nell’88. Quindi hanno accertato che la figlia, C.M., 47 anni, aveva deciso di erigere una cappella di famiglia incaricando B.D. di esumare i resti e trasferirli nella cappella. Ma questi avrebbe spostato solo le parti piu’ piccole e leggere, abbandonando gran parte dei resti in mezzo alla campagna. Le indagini adesso proseguono per accertare eventuali responsabilita’ anche a carico di C.M., che ha ordinato la rimozione delle salme senza chiedere alcuna autorizzazione agli enti preposti, ma soprattutto per stabilire se B.D. possa avere rimosso anche i resti di altri defunti.

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Rende: falso allarme cadavere, momenti di tensione

Momenti di tensione nel cosentino: qualcuno ha telefonato ai Carabinieri di Cosenza per segnalare che in un’auto, davanti ad un noto centro commerciale di Rende, c’era un cadavere. E’ scattata immediatamente la macchina della sicurezza e i militari, comprese le squadre degli artificieri, si sono subito recati sul luogo, bloccando ogni via d’accesso. Un rapido controllo di tutta l’area ha fatto però scoprire che in realtà si trattava solo di un falso allarme: di cadaveri non se ne sono trovati. Si cerca ora di risalire all’autore della telefonata. Sarà stato un burlone o forse qualcuno che voleva sviare l’attenzione da qualcos’altro, è certo però che nell’hinterland di Cosenza si stanno vivendo giorni difficili. Dopo la scomparsa del presunto reggente di uno dei clan cittadini, Luca Bruni, e dopo i due attentati, uno ad un mezzo dell’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti solidi urbani e uno, devastante, ad un noto bar, adesso la tensione è alta. Le forze dell’ordine, in base ad un nuovo dispositivo di sicurezza messo a punto con il Prefetto, sono pronte a scattare ad ogni minima avvisaglia.

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