Roma: manovra anticrisi, sparirebbero due province e 74 comuni calabresi

La manovra anticrisi del Governo condannerebbe senza appello le province di Crotone e di Vibo Valentia alla scomparsa. Ma anche 74 comuni sui 409 della Calabria, il 18%. Dovrebbero “scomparire” (o essere accorpati) tutte le micro-municipalità: tre comuni su un totale di 27 nell’attuale provincia di Crotone (Umbriatico, San Nicola dell’Alto e Carfizzi); sei su 50 nell’attuale provincia di Vibo Valentia (Simbario, Spadola, Mongiana, Zaccanopoli, Vallelonga e Brognaturo); 17 su 80 nella provincia di Catanzaro (Cicala, Martirano, Sorbo San Basile, Motta Santa Lucia, Amato, Andali, Miglierina, San Floro, Jacurso, Olivadi, Fossato Serralta, Cenadi, Gagliato, Argusto, Sellia, Marcedusa e Centrache); 23 su 97 nella provincia di Reggio Calabria (Scido, Cosoleto, Serrata, Samo, Casignana, Canolo, Ferruzzano, Camini, Sant’Agata del Bianco, Pazzano, Agnana Calabra, Ciminà, Roccaforte del Greco, Martone, San Procopio, Caraffa del Bianco, San Giovanni di Gerace, Terranova Sappo Minulio, Bova, Laganadi, Candidoni, Sant’Alessio in Aspromonte e Staiti); 25 su 155 in provincia di Cosenza (Marzi, Lappano, Belsito, Domanico, Civita, Cervicati, Laino Castello, Pedivigliano, Terravecchia, Papasidero, Aieta, Malito, Plataci, Canna, San Lorenzo Bellizzi, Altilia, Serra d’Aiello, San Cosmo Albanese, San Pietro in Amantea, Alessandria del Carretto, Cellara, Nocara, Castroregio, Panettieri e Carpanzano).

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